In un complesso architettonico dei primi del novecento, a Roma, si impiegano ogni giorno tecniche robotiche di ultima generazione, tra le prime in Europa.
In questa struttura conun’aria quasi romantica, circondata dai begli alberi che contraddistinguono la via Aurelia, non molto lontano dal Vaticano, c’è tanta tecnologia al servizio dei quasi 14.000 pazienti all’anno. E’ del 24 gennaio la notizia che l’Ospedale romano si pone tra i primi 3 ospedali in Europa per casistica triennale di impianti robotici al ginocchio e al primo posto in Italia per numero di procedure UKA robot assistite. La struttura insieme ad altre in Italia e all’estero fa parte del Robotics Registry, un progetto per l’uso della robotica in sala operatoria.
Nel triennio 2019-2022 sono stati eseguiti quasi 500 interventi con il Robot Navio che non è un ‘personaggio’ fantastico, tratto da un romanzo, ma è il supporto tecnologico del chirurgo che opera con la super garanzia di maggiore precisione nel posizionamento esatto dell’impianto, minor trauma chirurgico e recupero più rapido. “Puntiamo a diventare il primo centro in Italia” afferma il dott. Mario Tartarone, Capo Dipartimento del reparto di Ortopedia e Traumatologia e Responsabile dell’Unità di Chirurgia Protesica dell’Ospedale San Carlo di Nancy. Navio non sostituisce il chirurgo ma dà largo spazio alla pianificazione dell’intervento, personalizzandolo sull’anatomia del paziente. Il dott. Tartarone conta di utilizzare la chirurgia robotica ancheper la chirurgia protesica dell’anca.
I pazienti sono sia anziani sia giovani. L’assistenza dell’intelligenza artificiale continua con il monitoraggio del paziente mediante un’app installata sullo smartphone, utile anche per fornire recensioni a livello internazionale e produzione di pubblicazioni scientifiche. Con la collaborazione dei pazienti si raggiungono nuovi traguardi per questo centro di ricerca e di cura, convenzionato col SSN.
L’Ospedale romano S. Carlo di Nancy è stato per ben 65 anni di proprietà della Congregazionereligiosa francese delle suore di S. Carlo Borromeo. L’aggiunta del nome Nancy si ebbe per il fatto che la congregazione delle suore proprietarie dell’Opera Ospedaliera era sorta, nella seconda metà del 1600 proprio nella cittadina francese di Nancy. Dal 1998 la Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione che già gestisce l’Istituto Dermopatico, poco lontano, ha acquisito la proprietà e la gestione di questo complesso ospedaliero. Oggi la struttura fa parte dI GVM Care & Research. Con la collaborazione dei pazienti si raggiungono nuovi traguardi per questo centro di ricerca e di cura, convenzionato col SSN.
Gabriella Capone