“MuseON, l’app della Cultura” – Intervista a Stefano Bertuzzi

MuseON è l’app di iThalìa. Già il nome ci porta al ‘dentro’ della Cultura, della Scienza, dell’Opera d’arte, del Museo. Intervista a Stefano Bertuzzi Amministratore Unico iThalìa.

Nell’ambito della “comunicazione virtuale” che ormai ci accompagna nelle nostre giornate, qual è la ‘facilità’ di MuseOn per conoscere le manifestazioni culturali del nostro Paese?
“Parto da un presupposto importante: la vita. L’arte e la bellezza vanno ‘vissuti’ e quasi toccati. Di rendere virtuali i contenuti culturali si parla tanto, ma è un placebo. La nostra tecnologia può farlo ma è nata apposta per dare più diffusione a qualcosa di reale, di presente. Per questo la nostra soluzione integra anche una comunicazione in-App al fine del mantenimento del distanziamento sociale. Sogniamo i musei aperti presto, sempre, e nella massima sicurezza!
Nell’abito della comunicazione virtuale, del far squadra, del piacere e del farsi notare, la nostra Community MuseOn è un portale e un’App che pongono in evidenza tutte le realtà convenzionate e portano i visitatori a scoprire ogni sito ‘Dove meraviglia si fa luogo’.
Grazie a questa sinergia, per fare un esempio, quasi tremila visitatori de La Venaria Reale hanno raggiunto anche il bel borgo di Barge, ai piedi del Monviso; pensiamo anche alle undicimila persone che si sono interessate alla mostra Canova | Thorvaldsen, dopo il nostro lancio di notifiche ai visitatori di una precedente esposizione del medesimo museo”.

Quali sono gli aspetti che colpiscono di più e fanno ‘scegliere’ MuseOn?
“Ad oggi MuseOn è l’App per la Cultura più scaricata in Europa e quella con le migliori recensioni.
Questo risultato è dovuto a 2 vantaggi: In primis, il nostro brevetto Post Internet Era rende l’App veloce, sicura, economicamente vantaggiosa e poco assetata di memoria e di batteria; è un brevetto apprezzato da chi vuole il meglio, ma anche da chi è deciso a vincere i tanti bandi per l’Innovazione e la Cultura. In seconda analisi, la facilità d’uso, l’interfaccia studiata seguendo le più rigide linee guida dell’accessibilità e, soprattutto, la qualità dei nostri sviluppatori software che ogni sei mesi aggiornano radicalmente l’app per stare al passo con il rapido correre dell’informatica. Il risultato è che un visitatore, in 30 secondi, ha l’app bella che pronta per fare la sua visita!
C’è poi la cura della privacy, la salvaguardia del diritto d’autore e, d’importanza massima, i diritti sul possesso dei contenuti. Sappiamo bene quanti miliardi di dollari facciamo guadagnare ai monopolisti di internet regalando loro la nostra Cultura attraverso i social; a noi zero vantaggi, a loro una leva potentissima per vendere prodotti e per muovere l’intelligenza artificiale. Con MuseOn tutto questo non succede: i dati caricati vengono salvati in Italia, rispettando tutte le norme nazionali ed europee”.

Ho la sensazione che questa applicazione sia veramente originale, ma di una ‘originalità’ alla portata di tutti. E’ una possibilità offerta anche ai meno giovani?
“Assolutamente si. Il layout dell’applicazione è facile ed intuitivo, come accennavamo prima.
Le dirò che abbiamo notato come i meno giovani siano tra i primi ad utilizzarla, anzi il 60% dei nostri utenti ha più di sessant’anni”.

Quali conquiste ha ottenuto nel mercato e in quali eventi ha avuto successo?
“La nostra è una startup a vocazione sociale. La prima grande conquista è stata il permettere a una associazione di giovani archeologi, che ha catalogato le testimonianze delle antiche cattedrali di Bologna, di coprire le loro spese veicolando i contenuti prodotti.
Le grandi istituzioni con elevate capacità di discernimento hanno scelto il nostro progetto sin dagli esordi: le Gallerie d’Italia, La Venaria Reale, Istituzione Bologna Musei, Curia di Ferrara, Cattedrale Metropolitana di san Pietro a Bologna, Cattedrale di Ferrara, Fondazione Palazzo Blu di Pisa, i comuni di Barge e di Monastero Bormida, Forte di Bard in Valle d’Aosta. Abbiamo ricevuto diversi riconoscimenti come il Premio IncrediBOL e il Premio Innovazione SMAU.
Una App tradizionale, diciamo ‘vecchio tipo’, una di quelle solo connesse a internet non supera mai il 3% di utilizzo nel rapporto utenti/visitatori, invece con MuseOn siamo riusciti a raggiungere il 43%, con picchi massimi di utilizzo di 6 ore consecutive e un tempo medio di 1h 45min di consultazione. Nessuna altra App per la Cultura è mai riuscita a costare meno di quanto fa guadagnare”.

Si può usare off-line: come si può sfruttare maggiormente questo meraviglioso vantaggio?
“Il miglior modo per sfruttare la differenza fra l’essere utilizzabile e l’essere inutilizzabile è che tutto funzioni, sempre, e bene!
Chi non vuole le vecchie audioguide, spesso sporche, malconce, scomode ha una alternativa affidabile e capace di aprire finalmente mille possibilità.
Noi non vogliamo soppiantare le vecchie tecnologie, c’è chi ancora le preferisce, ma le affianchiamo senza problemi, pensando al futuro.
Essere offline significa anche ZERO intromissioni, niente hacker, niente rischi per l’identità digitale. Questa è la vera occasione per chi voglia innovare e candidarsi a vincere ogni bando di finanziamento. La tecnologia del futuro è quella che non fa soldi svendendo la privacy dei propri utenti”.

Ho letto che la privacy gode di grande considerazione. E l’aggiornamento è costante?
“Come dicevamo prima l’aggiornamento è semestrale. Questo è il solo modo di stare al passo coi tempi. Con le vecchie App costosissime, quale museo sarebbe in grado di buttare venti o trenta mila euro ogni sei mesi per rifare un’App?
Su come trattiamo i dati basta la nostra scheda Privacy su AppStore. Chi fa soldi vendendo le persone che si fidano di lui ora è costretto ad ammetterlo e a dichiararlo. Noi andiamo avanti come sempre: nessun dato viene collegato alle identità dei nostri utilizzatori”.

È una possibilità per la diffusione della Cultura, si superano i confini della pura App per cellulari. In questo modo si può accelerare lo sviluppo del turismo culturale?
“Assolutamente sì. Bisogna fare gruppo critico, community. Il paradigma delle App ad hoc, con il nome del museo sull’icona per fortuna è superato. Non solo lo 0,001-0,3% dei visitatori le utilizza, ma il 95% le disinstalla quasi subito. MuseOn invece ha un tasso di disinstallazione del 18%, perché è leggerissima, permette di salvare i contenuti preferiti e notifica al pubblico i nuovi eventi culturali portando i visitatori a destinazione col navigatore.
MuseOn è la vera occasione per portare le persone nei grandi musei e monumenti e anche verso tutto il territorio vicino che presenta attrazioni”.

Ci sono dei progetti da evidenziare? Come si possono diffondere ad ampio raggio le vostre proposte?
“Vi saranno grandi investimenti pubblici in questo settore. Il nostro impegno è incidere il minimo possibile nella voce “spese” ed evidenziare i “riscontri”. Questo significa che vogliamo sostenere tutti i progetti che si concentrino su innovazione e sviluppo e che vogliano investire e avere una rapida risposta di visibilità e di successo.
La validità e le conquiste del nostro prodotto sono tali che Bologna Musei, dopo un primo test di due mesi su due poli museali, ha aderito alla nostra piattaforma per altri 11 musei in un solo mese.
L’obiettivo ora è investire al massimo nel dialogo con tutti gli Enti e le Istituzioni della Cultura perché possano ricevere da noi un aiuto fattivo e concreto e un progresso generale del settore”.

Dopo si può vedere, attraverso le Immagini, il ‘Mondo’ di MuseOn!
www.museon.eu per quanto riguarda il nostro cellulare, museon.it è la community dei nostri partners.

Intervista di Gabriella Capone