Moco Museum: ad Amsterdam una nuova finestra sull’arte

La visita al Moco s’inserisce nel vasto itinerario artistico della capitale olandese che vanta una serie di scenari culturali in cui domina senz’altro la caratteristica dell’arte della pittura. Nella famosa Museumplein, la grande piazza che si presenta dopo aver visto le suggestive stradine del centro e i canali che si intrecciano nella città, l’aspetto estroso e colorato del Moco, Modern Contemporary (Museum) incuriosisce. E’ una raccolta moderna e contemporanea di quadri racchiusa in un’antica residenza, la villa Alsberg, progettata nel 1904 da Eduard Cuypers, nipote di Pierre, autore del progetto della Central Station e del Rijkmuseum che creano uno spettacolo per la fusione di stile neo-gotico e neo-rinascimentale.

Eduard ha progettato in stile decò questa residenza, prima abitata dalla famiglia Alsberg, poi nel 1939 sede della scuola religiosa Saint Nicolas, successivamente per molto tempo sede di uffici legali. Nel 2016 Lionel e Kim Logchies, con l’aiuto della progettista Karin Meyn, hanno dato nuova vita a questa piccola oasi storica ed artisticacon trasformazioni degli interni e una proiezione nel futuro.

“We use the power of art to challenge the norm, champion the truth, open up minds, and question the world around us. Usiamo il potere dell’arte per sfidare la norma, difendere la verità, aprire le menti e mettere in discussione il mondo che ci circonda”. Sono le parole che accolgono nella prima sala.

Hirst, Kaws, Basquiat, Haring e Kusama sono alcuni degli artisti presenti con le loro opere. Il pubblico giovanile è attirato da questo edificio che rappresenta una innovativa conclusione dell’immersione nell’arte, dopo la visita alle grandi gallerie di Amsterdam.

Ci sono sale in cui l‘IA si può vivere in prima persona con gli sfondi colorati alle pareti e i giochi, le installazioni, i continui cambiamenti delle tematiche, le creazioni digitali. Banksy nei suoi quadri utilizza l’ironia sottile per esprimere il suo disappunto per lo sfruttamento umano e per l’uso sconsiderato delle risorse. La street art è considerata a livello mondiale ed ecco apparire al secondo piano Icy e Sot che hanno espresso la loro arte contro le problematiche crudeli dell’attualità nelle strade di Tabriz, in Iran, quando ancora non conoscevano Banksy. Al primo piano Andy Warhol viene ricordato per la sua celebre frase: In futuro, tutti saranno famosi per 15 minuti. È importante farsi venire in mente le sue opere che manifestano l’idolatria per i ‘personaggi’ del secolo.

Chiude il percorso il bookshop, anche esso ricco di sorprese inimmaginabili.

I quadri esposti sono illustrati con didascalie e commenti, per la prima volta ci si avvicina all’arte moderna e contemporanea in modo ‘vivo’ e partecipe, utilizzando le scoperte delI’IA. Altri artisti sono ospitati ogni anno e si dà spazio alle nuove tendenze e alle personalità ‘emergenti’. Prima del giardinetto c’è un’area, il seminterrato, in cui le sale riassumono con i colori e i disegni in movimento e le musiche il desiderio di aprirsi a nuove prospettive artistiche. Nell’area verde esterna si respira un’aria insolita, dolce e rilassante, moderna e antica nello stesso tempo.