di Carlo Capurso
La nostra società sta conoscendo una profonda metamorfosi, e la dinamicità della sua fase evolutiva, ci induce come giornalisti, a compiere scelte adeguate per migliorare il suo aspetto e la sua essenza. Alla sua variegata struttura, composta da economia, cultura, arte, sanità, industria e quant’altro noi vogliamo dedicare particolari attenzioni. I molteplici eventi sociali che caratterizzano la nostra vita quotidiana dobbiamo vagliarli con cura, e analizzare con scrupolo e imparzialità le reali cause di certi avvenimenti, per consentire a chi ci legge, di farsi un’opinione chiara e convincente.
Un compito certamente non facile perché spesso dobbiamo subire le insidie dell'”informazione” online di Internet, elusiva dell’etica e della deontologia mediatica.Viviamo ed operiamo in una difficile realtà sociale in cui bisogna focalizzare bene i principali drammi del nostro tempo, come l’immigrazione clandestina di numerosi africani, la crisi occupazionale dei giovani ed altri problemi insoluti. Insomma non c’è che l’imbarazzo della scelta, e ciò esige da noi operatori della Stampa un alto senso di responsabilità. Non vogliamo soccombere alle difficoltà del momento e proseguire nel nostro lavoro ,e, perseguire gli scopi della nostra attività mediatica, per rendere un buon servizio alla collettività, all’informazione e al nostro Paese.