di Patrizia Castellacci
GENERALITÀ
È noto da tempo che l’accumulo di residui fecali nel tratto di intestino chiamato colon è causa di molti problemi che minano la salute dell’intero organismo. Purtroppo però questo problema viene molto spesso sottovalutato e viene considerata normale una evacuazione anche ogni 5 giorni o più, mentre l’evacuazione deve essere almeno giornaliera.
La colon idro-terapia è un intervento terapeutico conosciuto da più di 3.500 anni ed usato da medici Egizi, i quali, utilizzando zucche e piante, effettuavano le irrigazioni del colon, sotto forma di clisteri, come descritto nel papiro di Ebers1.
Agli inizi del ‘900, i medici applicavano questo trattamento col nome di “enteroclisma alto” in quanto riuscivano a trattare non solo la parte finale dell’intestino ma anche porzioni poste più in alto.
Gli Americani, quali vecchi ed esperti naturopati, hanno ripreso l’antico concetto del “lavaggio” dell’intestino facendo tesoro dei progressi della tecnologia medica e così costruirono il primo apparecchio semiautomatico per il lavaggio dell’intestino crasso nella sua interezza. L’intestino ha funzioni di assorbimento e di eliminazione; questo doppio compito è assistito da una molteplicità di batteri che in simbiosi operano con l’intestino. Questa simbiosi può alterarsi per lo sviluppo di germi patogeni e specialmente di funghi che aggravano la situazione intestinale, tale da doversi parlare di disbiosi anziché di simbiosi intestinale. La disbiosi intestinale, quindi, è condizione per la quale la normale funzione dell’intestino è alterata.
Se il colon è sottoposto ad un accumulo di materiale fecale, che può raggiungere anche i 5 kg!, questo materiale, inutile ma soprattutto tossico, andrà inevitabilmente a disturbare la flora batterica fisiologica favorendo così lo sviluppo di germi e funghi patogeni e la dissemina in tutto l’organismo di tossine. Una flora intestinale funzionante è, dal punto di vista fisiologico, una condizione importante di un organismo sano.
J.E.G. Waddington si è espresso così: “Il funzionamento anomalo del condotto intestinale è l’elemento precursore di molti stati di cattiva salute e specialmente di malattie croniche. Il ripristino dell’eliminazione fisiologica intestinale è molto spesso un preliminare dell’eventuale restaurazione della salute in generale”.
I disturbi della colonizzazione dei germi che spesso vengono acquisiti sin dalla prima infanzia e che possono essere provocati da infezioni, alimentazione non corretta, abuso di farmaci e di antibiotici sono la causa frequente di diarrea o di stipsi e meteorismo; questa alterazione conduce, come noto da molto tempo, alla formazione di sostanze tossiche endogene, allo squilibrio metabolico e ad una dissemina linfatica di tossine con il relativo possibile deposito nel tessuto connettivo. Inoltre, una disbiosi intestinale provoca, mediante un assorbimento di antigeni, un sovraccarico sino ad esaurimento dell’attività del sistema immunitario associato all’intestino.
Molti studi epidemiologici hanno dimostrato che la salute, la malattia e l’invecchiamento sono in stretta relazione con lo stato del colon e con l’equilibrio fra assorbimento (tenue) e assimilazione (fegato) delle sostanze nutritive da una parte ed eliminazione delle scorie dall’altra; tale equilibrio è senza alcun dubbio il fattore primario per conservare uno stato di buona salute; infatti, se è presente una disfunzione del colon, avremo uno stato di auto-intossicazione le cui numerose conseguenze sono: perdita di vitalità, stanchezza, depressione, mancanza di concentrazione, aggressività, attacchi di panico, infezioni, poliartrite, problemi ai capelli, acne, psoriasi, emicrania, allergie, ipertensione arteriosa. L’elenco dei disturbi attribuiti al malfunzionamento dell’intestino è molto lungo perché la tossiemia intestinale causa un’intossicazione del sangue e della linfa, quindi di tutto l’organismo. Inoltre la putrefazione intestinale comporta, come già detto, una diminuzione del potenziale immunitario e dei meccanismi di difesa.
È quindi indispensabile ripulire l’intestino crasso per mezzo della colon idro-terapia, ripristinare la flora intestinale eubiotica e correggere l’alimentazione.
La colon idro-terapia rappresenta lo sviluppo più recente di una pratica antica, oggi più tecnologica, più scientifica e più efficace degli antiquati clisteri.
È un trattamento medico in grado di:
- rimuovere le incrostazioni, a volte vecchie di anni, che si presentano con un colore e una consistenza come di gomma di pneumatico, di una durezza simile a “stalattiti”, rendendo possibile l’eliminazione di quei sintomi che direttamente o indirettamente dipendono dal mal funzionamento dell’intestino;
- risanare la mucosa;
- restituire, in molti casi, una corretta funzionalità del colon e una buona resistenza immunologica.
Procedimento della colon idro-terapia
Come per qualsiasi pratica medica, prima di iniziare un ciclo di colon idro-terapia, è necessario raccogliere un’accurata anamnesi, spiegare il trattamento e visitare il paziente, il quale è poi invitato a leggere e firmare il “consenso informato”.
Successivamente, al paziente disteso sul lettino, su di un fianco, si introduce nel retto una cannula collegata ad un tubo corrugato di plastica che viene connesso ad un apparecchio adatto alla terapia. Un tubicino di plastica, connesso con la cannula, fa scorrere l’acqua di rubinetto, a temperatura variabile e depurata dai filtri dell’apparecchiatura, delicatamente nell’intestino. Dopo questa operazione il paziente mantiene la posizione supina durante l’intero trattamento. Quando il paziente avverte e comunica al medico un senso di pienezza, viene aperta una valvola che promuove la fuoriuscita di acqua e di contenuto fecale verso lo scarico; il complesso intestino-apparecchio è un sistema chiuso e una finestra illuminata sul davanti dell’apparecchio permette di osservare la fuoriuscita del materiale intestinale prima che finisca nello scarico, cosicché sia possibile rilevare la presenza di vermi, sangue e muco. L’effetto diluente dell’acqua e il massaggio effettuato sull’addome favoriscono la rimozione e l’espulsione del contenuto fecale stagnante e dei gas intestinali.
La colon idro-terapia non provoca dolore né spasmi intestinali e viene bene accolta dal paziente. Si eseguono solitamente uno o due trattamenti alla settimana per almeno quattro trattamenti; quando le condizioni intestinali lo richiedono (per es. stipsi ostinate da lungo tempo), i trattamenti possono essere più numerosi. Il trattamento dovrà essere ripetuto di tanto in tanto secondo le indicazioni del medico e le necessità del paziente.
La mia casistica comprende un numero superiore ai 20.000 trattamenti, durante i quali il dialogo con il paziente mi permette di individuare anche eventuali blocchi emozionali che concorrono al malessere fisico, psichico e intestinale.
I pazienti trattati, moltissimi dei quali “recidivi”, hanno conseguito un effetto terapeutico molto positivo.
Al termine del ciclo terapeutico viene sempre consigliata una terapia il più possibile personalizzata per il ripristino di una efficace flora intestinale.
Le principali indicazioni della Idro-colon terapia sono:
- costipazione acuta e cronica
- stitichezza
- meteorismo
- gonfiore addominale
- colon atonico
- colon spastico
- colite ulcerosa
- morbo di Crohn, non in fase acuta
- rettocolite ulcerosa, non in fase attiva
- diverticolosi
- emorroidi
- parassitosi
- micosi intestinali
- intolleranze e allergie alimentari
- fistole anali
- incontinenza fecale
- alitosi
- mancanza generale di resistenza alle malattie e predisposizione a infezioni ricorrenti
- ansia
- depressione
- nevrosi
- iperattività
- disturbi delle mucose, disturbi articolari, disturbi cutanei.
Finalmente oggi questa terapia viene utilizzata anche in preparazione alla colonscopia.
Controindicazioni alla colon idro-terapia sono:
- gravidanza
- gravi patologie cardiache
- recenti interventi chirurgici all’addome
- colite ulcerosa in fase attiva
- morbo di Crohn in fase acuta
- tumori intestinali
- perdite di sangue la cui causa non sia stata accertata.
Poche le controindicazioni ma molti i benefici, senza alcun effetto collaterale!
Articolo liberamente tratto, con il consenso degli autori, dal libro: ”Manuale teorico-pratico di patologie specialistiche. Protocolli terapeutici” di Eugenio Riva Sanseverino e Patrizia Castellacci. Il libro si può trovare nelle migliori librerie.
e-mail: patrisa7@hotmail.com