“Una vera forza della natura”. E’ così che la descriveva chiunque l’avesse conosciuta, sia di persona che in modo virtuale attraverso la rete.
E, difatti, Simona Petaccia era davvero così: quando si prefissava un obiettivo lo perseguiva in tutti i modi arrivando al successo in pochissimo tempo, in barba alla sua malattia e alla sua disabilità.
Quando ti sentivi un po’ giù o c’era qualche problema che ti sembrava insormontabile, era sufficiente fare due chiacchiere al telefono con lei è tutto ti appariva di un banalità quasi disarmante e qualsiasi obiettivo, anche il più apparentemente irraggiungibile, ti sembrava alla portata.
Dopo gli studi universitari in Lingue straniere, Simona si è fin da subito affacciata nel mondo del giornalismo e della comunicazione, bruciando letteralmente tutte le tappe: conosciuta inizialmente in rete come “Guida di Supereva di Giornalismo”, ha iniziato a collaborare con testate e riviste, sia locali che nazionali, trattando ciò che era lei più vicino e familiare, il mondo della disabilità e del terzo settore. Dalla sua passione per la comunicazione e per il volantariato sono nati progetti di respiro nazionale, come l’Associazione Diritti Diretti, di cui era Presidente, che si è fatta promotrice di tantissimi progetti che gli sono valsi importanti riconoscimenti a livello istituzionale.
Non solo. Simona non si fermava davvero mai: dal suo estro e dalla sua creatività hanno preso vita corsi di formazione, workshop, convegni ed eventi di ogni tipo, molti dei quali sotto l’egida della nostra Associazione GSA, di cui faceva parte del Consiglio Direttivo fin dalla sua fondazione. Un vero e proprio “vulcano di idee” che, appena concepiva un progetto lo metteva subito in opera, passando in un battibaleno dalle parole ai fatti, senza tanto pensarci sopra e senza tanto cincischiare.
Ma, successi lavorativi a parte, Simona va ricordata soprattutto per la sua contagiosa positività e voglia di vivere: una persona talmente solare che, non solo metteva a proprio agio tutte le persone che le stavano attorno, ma che infondeva loro coraggio e determinazione.
La sua vita, sia lavorativa che privata, ma soprattutto la sua ironia sono stati addirittura ispirazione per una commedia teatrale, “Fascino a rotelle”: un paio d’ore di puro divertimento in cui Simona funge da musa ispiratrice di un moderno Charlot.
Ci manherà Simona, ci mancherà il suo sarcasmo, la sua simpatia, la sua eleganza, la sua dolcezza e, più di tutto, il suo sorriso. Ma soprattutto la sua invincibile voglia di vivere: con lei la malattia non ha affatto vinto, ha solo interrotto una favola che sta per continuare in un altro luogo, al di là delle nuvole.