Camminando per Berlino i ricordi del secolo scorso ti inseguono sempre e tante costruzioni, piazze, giardini propongono nostalgiche rievocazioni e rendono vivi i ricordi. Si prova inconsapevolmente un desiderio di riaprire il libro di storia e ripercorrere le vicende delle ‘Due Germanie’. In molti luoghi sono posizionati i reperti del ‘Muro’ non solo nel luogo dove effettivamente era stato eretto dove c’è un memoriale con foto, oggetti del tempo e tutto l’armamentario utilizzato per sfuggire al regime dell’est. I frammenti del Muro verso la parte occidentale sono colorati e hanno disegni molto caratteristici e super fotografati. Questa moda di colorare ha coinvolto anche la parte orientale della costruzione, dopo il 1989.
Soprattutto nei Memoriali e nei Musei dedicati ci sono testimonianze di coloro che hanno perso la vita tentando di raggiungere Berlino ovest, ma bisogna dire che alcuni, con stratagemmi, sono riusciti: è un film sugli anni Sessanta e Settanta in Germania.
Sul marciapiede vicino alla Sprea, il fiume che attraversa la città, non paragonabile ai grandi Danubio, Reno, Senna, Loira, ci sono le foto di molti giovani morti alla fine degli anni Sessanta, uccisi dalle guardie che controllavano il confine; alcuni sono annegati nella Sprea.
Si affaccia sul fiume anche ‘ Futurium’ un Museo delle nuove tecnologie e delle scoperte nel campo dell’intelligenza artificiale. Questa zona non è lontana dal sontuoso Palazzo del Parlamento e dalla Cancelleria, sede del Primo Ministro.
Alexander Platz è una creazione relativamente recente, è la Piazza immensa di Berlino, dove incontrano ‘tutti’
Berlino, inutile dirlo, è multietnica e la sua struttura è ampia, accogliente, pur volendo mantenere strenuamente il suo carattere mitteleuropeo.
Nessuno può evitare di immergersi nelle suggestioni che emana la Porta di Brandeburgo, non lontana dai giardini Tiergarten, specie dopo la riunificazione della città. Soprattutto al tramonto le due facciate sembrano diverse, come se si aprissero a due ambienti abitati differenti, è un luogo di confine oltre al quale si immagina un viaggio misterioso, anche se è solo un altro quartiere.
Potsdamer Platz è una immensa area da non molto riqualificata dove ferve la vita notturna e non solo, gli sfondi sono talmente tanti che si fa fatica ad orientarsi e non mancano anche qui reperti del Muro. Questa piazza prende il nome da Potsdam, un importante centro nella pianura vicino Berlino, capitale del Brandeburgo, un tempo sede del re di Prussia.
C’è anche Poznam ma è in Polonia, bel centro con case colorate.
Il Mercato dei Gendarmi è il nome curioso di una piazza che è il cuore della Berlino antica, piena sempre di turisti che fotografano i bellissimi palazzi e il nuovo centro dove si allestiscono mostre sempre più originali e importanti, l’Humboldt Forum.
L’Isola dei Musei è un luogo con un nome romantico ma caratterizzato da palazzi seri ed imponenti, i più importanti Musei della città tra cui Neues Museum dove è conservato il Busto di Nefertiti, regina egizia del 1350 A.C. Tra una visita e l’altra dei Musei (Pergamon, Neues, Altes Museum, la collezione Alte national galerie, Bode- Museum) si vedono scorci inaspettati della Sprea, con i battelli che fanno giri turistici. Non lontano dall’isola è l’importante Duomo luterano il più famoso centro religioso della Germania. All’interno c’è una scala a chiocciola con 270 gradini che portano ad una balconata da cui si vede il centro di Berlino in una prospettiva inedita. È la cima della cupola verde che viene notata da molte parti della città e si riflette nella Sprea.
Berlino è capitale dal giugno 1991 e ha avuto un percorso di abbellimento notevole in tutti questi anni, al quale hanno partecipato i più importanti architetti europei, tra cui Renzo Piano che ha partecipato alla progettazione della Potsdamer Platz. La città più popolata dell’Unione Europea, più di tre milioni di abitanti, è così varia che si fa fatica a trovare un ‘centro’, è attaccata al passato ma ricerca spasmodicamente le più moderne prospettive, all’avanguardia più di tutte le altre metropoli. C’è sempre un incontro-scontro tra est e ovest con le loro icone tipiche.
L’architetto lussemburghese Bob Krier ha notato che più si cerca in Berlino un punto preciso in cui c’è una sintesi della città e più si rimane perplessi, insoddisfatti e quasi in attesa.
La sorpresa rende il visitatore curioso, è la città del divenire continuo artistico, socioeconomico e tecnologico.