Una galleria continua ci accompagna nella conoscenza di Bologna, non solo la ‘dotta’, la ‘grassa’, la ‘turrita’.
Qui fare un ‘giro nei portici’ significa veramente essere incuriositi a fare nuove scoperte, a conoscere angoli diversi e magari qualche buona trattoria.
Dal 28 luglio passeggiare sotto i portici bolognesi è diventato un andare carico di emozioni parchè si è in un sito dell’Unesco. Non tutti i luoghi con colonnati sono stati designati, solo alcuni tratti particolarmente suggestivi, per citare alcuni: il Pavaglione del Palazzo dei Banchi, poi via Farini, via Saragozza verso S.Luca (è il portico più lungo del mondo, quasi 4 km, arriva al Santuario della Madonna di S.Luca), Palazzo Mercanzia con casa Bolognini e casa Seracchioli (restaurata in parte nel 1924), via Zamboni, dove c’è l’Università nata nell’XI°sec, il monumentale complesso del Barracano, il portico del MAMbo (il novecentesco Museo di Arte Moderna, prima sede del forno del pane). Ma le zone periferiche non hanno voluto essere dimenticate, c’è la via S. Caterina con i suoi portici meno solenni ed elevati ma più colorati. Inutile dire che ciò che contraddistingue questa fantasia di portici è la varietà dei materiali, dei capitelli, dei colori, delle ampiezze….
Bologna va fiera delle sue logge che risalgono al 1100 ed erano anticamente in legno. Esse non costituiscono solo una protezione dalle intemperie ma nascono da un’esigenza di incontrarsi per affari, per la vendita di prodotti provenienti da varie aree, dalla pianura padana o dall’Appennino o dalle colline vicine ricche di frutteti. Inoltre la popolazione aumentava anche per la nascita dell’Università e le case si allargavano prima nei piani superiori con i famosi ‘beccadelli’, ampie mensole che poi erano semiportici, successivamente portici. Il piacere dell’ospitalità e dell’accoglienza diventa una peculiarità per il turismo del centro storico di Bologna e anche delle zone periferiche e delle verdi colline come il colle della Guardia dove si innalza il rosato Santuario della Madonna di S. Luca, divenuta una meta di pellegrinaggi e di scampagnate in tutte le stagioni. Il portico S.Luca è forse il più emozionante perché spesso è una salita ripidissima ma non è faticoso perché la meta si sente vicina, e le edicole sono numerose per piccole soste.
La posizione geografica della città ha favorito il confronto tra le popolazioni e la nascita di centri di studio e lo sviluppo di tradizioni famose come la gastronomia.
Dire di incontrarsi sotto i portici è una proposta che circola spesso in molte città ma qui è una scelta insostituibile, bisogna solo scegliere e si rimane trascinati da questo fiume di gallerie.
I colori caldi accompagnano in questo viaggio e rendono piacevoli le soste per visitare residenze antiche o monumenti, fare compere o fermarsi a mangiare.
Gabriella Capone