Festivalculturali: la presentazione della ricerca di Beatrice Corti, M. Sofia Trolli, Ruggero de Blasi a BookCity 2024 nel Centro Internazionale di Brera, curata da Giulia Cogoli e Guido Guerzoni. I festival sono nati sul finire degli anni ’90, per esaltare le peculiarità regionali e dare nuove opportunità ai giovani talenti e diffondere maggiormente tematiche nascoste o mal considerate. La prima ricerca di questo tipo è avvenuta nel 2008, quando è stata coniata la definizione ‘Festival di approfondimento culturale’ ed è stato sottolineato il successo di questi avvenimenti. La decima edizione ‘Non c’è live senza online’, quella di quest’anno, è approdata finalmente allo studio della diffusione digitale di questi eventi, che sono stati classificati in F1G (festival di prima generazione con almeno dieci anni di attività) e F2G (festival di seconda generazione con almeno due edizioni svolte e meno di dieci). Sono stati considerati 293 edizioni proponendo un questionario sul metodo di comunicazione più attuale e utilizzato. I festival considerati hanno una rilevanza e una presenza su tutto il territorio e sono presenti sul web o su una piattaforma specifica. Queste analisi statistiche sono molto interessanti specie in un’epoca in cui il web domina le attività lavorative e personali facendo venire maggiore curiosità e desiderio di accostarsi anche al campo culturale con nuove metodologie.
Sono stati offerti a tutte le organizzazioni questionari con 39 domande riguardanti soprattutto gli strumenti digitali utilizzati sia nelle attività di preparazione (interne) sia in quelle esterne (davanti al pubblico). Sono state mandate le proposte a 293 organizzazioni. Poi i risultati dei questionari più completi, cioè 87 festival sui 180 che hanno compilato il modulo con le domande e mandato via mail, sono stati analizzati con una desk research per evidenziare il loro sito web, i social network e l’archivio digitale che ha rilevato la presenza di personale con competenze digitali. Lo studio degli 87 festival ha portato a delle conclusioni: i F1G contano 17 edizioni svolte mentre i F2G hanno svolto 5 edizioni. I festival sono stati organizzati in tutto il territorio nazionale e hanno manifestato un grande interesse per tutte le realtà locali, prevalgono la Toscana, il Veneto e il Piemonte per quanto riguarda la quantità, anche se stanno emergendo Calabria, Lazio, Liguria e Toscana e Sicilia. Le stagioni preferite sono la primavera (maggio, giugno) e l’autunno (settembre e ottobre), la durata media va dai 5 ai 7 giorni. Ma i ‘riti preparatori‘ si propagano per buona parte dell’anno. Le tematiche dei festival più longevi riguardano la letteratura soprattutto, mentre le manifestazioni più recenti si dirigono verso scienza, innovazione, green e sostenibilità. L’ingresso a pagamento è relativamente poco diffuso, le presenze sono notevolmente in aumento anche per le visite ai siti web che sono presenti in quasi tutti i festival, recenti e no. Sul sito le informazioni turistiche sui luoghi in cui si svolgono le manifestazioni sono poco presenti, si preferisce considerare il programma e i relatori. L’archivio digitale è molto presente sul sito e su YouTube mentre non vengono considerate le piattaforme audio come Spotify. I social più visti sono Istagram e Facebook naturalmente. Anche Tik Tok nel 2024. Ma queste modalità sono preferite per comunicare informazioni di base; si preferisce la discussione diretta con il pubblico.